Petronio e la Cena di Trimalchione by Lucius Etruscus

Petronio e la Cena di Trimalchione by Lucius Etruscus

autore:Lucius Etruscus [Etruscus, Lucius]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-08-11T22:00:00+00:00


6. In difesa di Nodot

Dopo il 1709 il manoscritto di Belgrado è bollato ormai come falso, ma non tutti se la prendono con il povero Nodot: risulta difficile pensare che un militare abbia le conoscenze adatte a creare un perfetto manoscritto antico, molto più plausibile che qualcun altro ne sia stato l’artefice e il nostro François abbia semplicemente cercato di venderlo per guadagno. Ma allora chi è stato a creare il Petronio di Belgrado? Il fantomatico signor Dupin, il greco istruito, l’impiegato traduttore o il mercante di Francoforte? Visto che tutti questi strani personaggi sono più assimilabili alla leggenda che alla verità, bisogna cercare altrove.

Sono ancora forti gli echi dello scandalo Aloysia Sigea, chiacchieratissima autrice del romanzo pornografico Satyra Sotadica (1660) che dopo vent’anni si scopre essere in realtà lo pseudonimo dell’avvocato, politico e autorevole uomo di lettere Nicholas Chorier. Lo “scherzo” gli costa non solo la carriera e il nome, ma anche tutto il resto, e nel 1692 Chorier muore in solitudine e in povertà: non può essere che qualche anno prima abbia provato a guadagnare qualcosa creando un falso manoscritto di Petronio da vendere? Non si sa perché fra tanti falsari in giro per l’Europa si pensi proprio a lui, comunque l’idea intriga alcuni curiosi che si mettono a spulciare l’autobiografia di Chorier, Adversaria de vita et rebus suis, trovando in un punto (I, 9) un particolare molto curioso: «P. Linagius [...] Petronii Arbitri Satyricon gallice interpretatus erat, et lacunas insuper, quae incomparabile deformavere opus, insertis de suo, quae convenire intelligebat, ingeniose impleverat.» Quindi il falsario è P. Linagius, che colmò di suo pugno, dove meglio convenisse, le lacune che rovinavano l’opera di Petronio?

Il tedesco Walter Stolz nel 1987 risponde di no: come si è visto, Pierre Linage è solo il pasticcione che provò a vendere un Petronio nel 1673, ed è a questo evento che va fatto risalire il passaggio citato da Chorier. Però quest’ultimo si sa che passò per Grenoble, dove era di stanza François Nodot: e se fosse quindi proprio Chrorier il misterioso mercante di Francoforte, in cerca di guadagni facili dopo lo scandalo del libro pornografico? Se fosse stato lui a vendere all’incolpevole (e credulone) ufficiale francese un manoscritto falso di Petronio nel tentativo di sfuggire alla situazione di estrema povertà in cui versava?

Nessuno ha più indagato sulla questione, nessuno si è più chiesto come possa aver potuto un militare creare un falso Petronio che ha fatto discutere tutta Europa, né si è più posta una domanda in fondo lecita: e se invece non fosse un falso?



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